il chiostro e
il progetto di riconversione
Made in Cloister ha sede nell’ex chiostro piccolo della Chiesa di Santa Caterina a Formiello, tra le più importanti chiese rinascimentali napoletane, parte dell’omonimo complesso monumentale.
Nell’ 800 il complesso venne requisito ai monaci da Giocchino Murat e successivamente trasformato da Ferdinando di Borbone in opificio per la produzione di lana e di divise militari. Da quel momento il Chiostro e l’area, successivamente denominata Lanificio, cambiano destinazione d’uso da luogo di culto a fabbrica, che arriva ad impiegare – a pieno regime – oltre quattrocento persone, segnalandosi tra gli esempi virtuosi del “programma d’industrializzazione” dell’epoca.
Nella parte centrale del chiostro piccolo viene costruita una meravigliosa capriata lignea destinata all’essiccazione delle lane , di impianto e dimensioni eccezionali, conferisce tutt’oggi allo spazio un carattere di unicità tra rinascimento ed archeologia industriale.
Nel 1861, con l’Unità d’Italia e l’avvento di casa Savoia vengono sospese le ordinazioni di divise ed il Lanificio fallisce.
Rapidamente, quello che era stato , dapprima , uno dei più importanti monumenti dell’arte rinascimentale e poi un insediamento industriale virtuoso, diventa un’area “dismessa” ed inizia un progressivo ed inesorabile degrado .
Il chiostro piccolo negli anni viene frazionato in diverse proprietà che utilizzavano gli spazi per attività più disparate (garage, falegnameria, deposito …) che ne avevano cambiato completamente la struttura .
Da questa condizione di degrado è partito il lungo progetto di restauro e riconversione da parte della Fondazione Made in Cloister , che ne ha ripristinato la spazialità ottocentesca, eliminando tutti gli abusi , per trasformarlo in un centro espositivo e performativo aperto alla città.
L’essiccatoio ligneo borbonico , al centro dello spazio, è diventato cuore pulsante delle attività della Fondazione e simbolo del progetto.
Al restauro degli affreschi ha collaborato l’Accademia di Belle Arti di Napoli e gli studenti della classe di restauro che hanno riportato alla luce gli affreschi narranti la storia di S. Caterina D'Alessandria.