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Aggiornamento: 23 lug 2023

Iniziano i workshop didattici con la Scuola di Decorazione dell'Accademia di Belle Arti di Napoli


Che cosa significa coinvolgere giovani menti creative e sviluppare un dialogo con il territorio? Le forme dell’arte hanno dimostrato nel tempo di riuscire a portare i discorsi contemporanei al grande pubblico, diventando un mezzo di espressione e di confronto.

Il progetto Made in Cloister è dal principio focalizzato nel creare legame tra il mondo dell’arte contemporanea e la città di Napoli. Attraverso la realizzazione di mostre pensate per il fascinoso chiostro di Santa Caterina a Formiello, la Fondazione genera dialogo tra artisti internazionali, le tradizioni artigianali e la comunità.


La città partenopea è stata a lungo un punto di riferimento per molte tradizioni artigianali, sostituite in larga parte a partire dall’Ottocento dall’intelligenza e velocità della produzione industriale. Ad oggi molte botteghe conservano ancora la conoscenza tramandata di generazione in generazione, che rischia in un prossimo futuro di essere dimenticata.


I workshop con l’artista Ara Starck, l’artigiano del vetro Paolo Gambardella e gli studenti della Scuola di Decorazione dell‘Accademia di Belle Arti di Napoli vogliono avvicinare le nuove generazioni alle tecniche di lavorazione del vetro piombato, materiale che diventerà protagonista della mostra dell’artista parigina, in apertura ad ottobre 2023.

I workshop e l’esposizione sono in collaborazione con la Fondazione Cologni, ente di promozione e valorizzazione dell’artigianato italiano.


Ma come è nato il vetro cattedrale e come è stato utilizzato nel corso dei secoli?

Immaginate di entrare in una cattedrale illuminata da alte vetrate attraversate da luce che ne esalta i colori brillanti. La storia di decorazione e lavorazione di vetrate artistiche è molto antica, risale addirittura agli antichi romani.


Nascono con funzione narrativa, per raccontare episodi della Bibbia e diffondere il messaggio cristiano. Ma la loro massima diffusione la raggiungono nelle architetture gotiche, come testimoniano le cattedrali francesi di Chartre, La chapelle e Notre Dame.


È divertente pensare che nonostante siano passati secoli la tecnica di lavorazione sia rimasta immutata attraverso il tempo. È semplice. Comincia dal disegno di un bozzetto per studiare l’immagine e la sua colorazione. Prosegue con la realizzazione di un cartone in dimensioni definitive, utile al taglio dei pezzi di vetro corrispondenti, poi assemblati nella composizione finale. Ciò che può risultare difficile è la definizione dei dettagli, delle sfumature di un volto, dei panneggi. Qui la pittura viene in aiuto. Il pennello dà forma a visi e abiti, intinto in una miscela chiamata grisaille che è fissata sulla superficie con la cottura.


Che cosa penseranno giovani artisti, curatori e operatori della cultura di quest’esperienza? Glielo chiediamo in piccole interviste presto pubblicate sul nostro blog.


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...e anche la Fondazione Made in Cloister


Siamo onorati di essere stati inclusi fra i 200 del mondo dell'arte invitati ad incontrare il Papa nel luogo forse più identificativo del rapporto arte e chiesa: la Cappella Sistina.

L'incontro nasce dal desiderio di Papa Francesco di celebrare il lavoro e la vita degli artisti, evidenziando il contributo dell'arte alla costruzione di un senso di umanità condivisa e alla promozione di valori comuni.


Ospiti insieme a Made in Cloister personalità provenienti da ogni luogo dell’arte: della musica e della performance come Laurie Anderson, dell’arte visiva come Mimmo Paladino, Anselm Kiefer e Jason Martin, della letteratura, attivismo e giornalismo con Roberto Saviano e Michela Murgia.


Una riflessione sulla funzione dell’arte come disvelatrice di bellezza, creatrice di armonia come forma di­ integrazione e convivenza nella caoticità delle differenze. Una forza che si distingue dall’idea di uguaglianza come omologazione e appiattimento, e che è capace di generare unità che accoglie le molteplici contraddizioni e sfaccettature dell’animo umano.


L’artista diventa portatore di questi valori attraverso il suo sguardo aperto, profondo e critico, conservando la visione immaginifica e priva di confini del bambino e allo stesso tempo pungente e lungimirante del veggente.


“La vostra arte vuole agire come coscienza critica della società, togliendo il velo all’ovvietà. Volete mostrare quello che fa pensare, che rende vigili, che svela la realtà anche nelle sue contraddizioni […]

[…] Noi esseri umani aneliamo a un mondo nuovo che non vedremo appieno con i nostri occhi, eppure lo desideriamo, lo cerchiamo, lo sogniamo.”

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Aggiornamento: 23 lug 2023

Di Carole A. Feuerman

A cura di Demetrio Paparoni

MOSTRA IN CORSO



Sabato 13 Maggio ha aperto la mostra Crossing the sea, il progetto di Carole A. Feuerman curato da Demetrio Paparoni e promosso dalla Fondazione Made in Cloister e dalla Bel Air Fine Art. Gocce d’acqua scorrono sulla pelle scaldata dal sole. La sensazione di armonia e di equilibrio è il punto di partenza del lavoro dell’artista Carole A. Feuerman (Hartford, 1945) che sarà protagonista del nuovo progetto di trasformazione della Fondazione Made in Cloister.



Una delle definizioni del progetto Made in Cloister è quella di un luogo dove dare vita a nuove forme di bellezza attraverso l’arte, un’idea di bellezza che è presente in tutte le cose, anche quelle apparentemente più disorientanti. Carole è stata una delle prime scultrici iperrealiste, concetto apparso nell’arte negli anni 70 in cui pennelli e tele lasciano il posto alla resina per creare una copia della realtà ancora più fedele della realtà stessa. Ma la Feuerman con le sue nuotatrici non è un iperrealista a tutto tondo, buona parte della sua ricerca artistica sta nel cogliere una sensazione di incanto e purezza. Inoltre le gocce che riflettono la luce sui corpi di resina rappresentano qualcosa di futuro che sta per accadere di lì a poco creando un’atmosfera sospesa, di attesa.


Artista del reale e osservatrice di emozioni, attraverso le sue sculture rievoca sensazioni che si evolvono gradualmente. Partendo da ricordi ed emozioni felici legati al mare fino a riscoprire, sotto l’apparente bellezza e tranquillità, un profondo significato di eroismo, trionfo e liberazione. Nel 1981 l’artista è stata colpita da scene di uomini e donne che da Cuba affrontavano il mare per raggiungere Key West su zattere di salvataggio. Queste immagini scioccanti la portarono a raccontare un’altra storia legata al mare, in cui la malinconia non è più sottintesa alle maschere delle nuotatrici, ma viene chiaramente espressa come in una delle sue sculture più iconiche EN 2 0278: una camera d’aria dalle quali sporgono delle mani di donna, mentre dal vuoto la mano di un uomo si aggrappa a queste in cerca d’aiuto. Ingresso 5 euro

gratuito under 18, over 65 e residenti di Porta Capuana

orari: merc-ven-sab 11:00-19:00

giovedì 11:00-22:00

domenica 10:00-14:00





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